Da "Parole in soffitta"
di MariaGabriella Cestaro
Giuseppina Cestaro, Luisa De Vita, Anonio Vitolo
Introduzione
Il volume che presentiamo non è un romanzo né un trattato, è una finestra aperta sul nostro passato.
Gli autori non siamo noi che compariamo sul frontespizio, sono le tante persone che hanno custodito gelosamente i ricordi dell'infanzia; noi siamo solo coloro che hanno dedicato tempo e amore nel ricercare e raccogliere, per poi tramandarlo, ciò che era stato perduto o stava per esserlo.
Questa raccolta si può paragonare ad una collana di perle, si è spezzata nel tempo e i suoi grani sono stati cercati e raccolti pazientemente uno ad uno nella memoria di coloro che non vogliono dimenticare.
Non è stato facile mettere su carta suoni e parole, così come non sarà facile per chi li leggerà, perché il nostro dialetto usa poco le vocali ed è formato da vari suoni gutturali e tronchi. Per questo motivo è stato necessario proporre una traduzione - talvolta anche una spiegazione - di molti detti e proverbi.
Alcuni brani non sono completi perché le fonti sono andate perdute.
Contiamo sull'aiuto di chi come noi ama il nostro paese, così in futuro sarà possibile correggere ciò che è sbagliato e completare ciò che è incompleto
Maronna mia nu' fa chiov
ca tata è ghiut for
è ghiut senza scarp
Maronn, mantien l'acqua
Madonna mia non fare piovere
perché papà è andato fuori
è andato senza scarpe
Madonna, mantieni l'acqua
A,e,i,o,u,
chest sacc e nient cchiu'
e si m'allucch a maesta
nun ng vach proprji cchiu'
A,e,i,o,u,
questo so e niente piu'
Se mi sgrida la maestra
non ci vado proprio piu'
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