Avete notato la scritta in prima pagina? Raccolta delle Agende della Noitré? Poiché mi è stata suggerita, ne vado fiera: accanto a quelle alate, splendide dei grandi, vengono in questa antologia annuale conservate le nostre voci, specchio anche del sentire dei nostri giorni. I piccolissimi spazi pubblicitari a pie’ delle pagine si sono moltiplicati, e questo mi gratifica non solo per ragioni pratiche, ma perché mi dicono che la nostra bellissima agenda circola, è letta, è su tante scrivanie “giuste”, specie per la sua unicità: presentiamo, ad esempio, realizzazioni importanti in paesi poverissimi e lontani ed un minuto dopo diamo l’indicazione di sfizioserie da gustare in un paesino noto nel mondo per la sua bellezza. La vita, vera, insomma. Quest’anno, al solito, cento “cose” nuove, apparentemente inconciliabili fra loro: miti, canzoni, note di psicologia, statue, ricordi di viaggi, la ormai consueta puntatina nel mondo asiatico, un po’ di latinorum, qualche voce di bambino e di ragazzi, qualche pagina per i più piccoli. E poesie e brani di prosa che davvero descrivono la nostra società attiva che rifiuta - magari talvolta non riuscendovi appieno - la banalità di una vita senza afflati alti. Insomma la “nostra” agenda! Parla con voci nuove e cose nuove dice, pur proponendosi con immutata grazia di sentire. Nel nostro logo che ci definisce Associazione culturale – Casa editrice Noitré; la prima dicitura si accentua giorno dopo giorno: abbiamo tanti nuovi amici che non si limitano ad una generica approvazione, ma che lavorano attivamente definendosi un ruolo ben preciso fra noi: Pasquale Di Domenico, Marisa Annunziata, ad esempio, collaborano come Miriam D’Ambrosio e Sabina Porfido e… Insomma siamo tanti. A voi e a me l’augurio di un anno davvero sereno e fortunato…

 

 

 
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